Rosario Giustolisi
Ordinario di Ematologia f.r., Università degli Studi di Catania
Nella metà degli anni ’70 l’E matologia si staccava come disciplina autonoma dalla grande madre del-la medicina generale all’interno della quale, al pari di altre specialità mediche, era storicamente vissuta. Questa trovò allocazione in un piano della at tuale struttura del presidio Ferrarotto e la sua direzione fu affidata al compianto Prof. Elio Cacciola che ne curò l’iniziale sviluppo e la crescita.
Tale crescita è stata progressiva nel tempo, so-stenuta dalla pas sione dall’impegno e talora dalla abnegazione del personale sani tario, peraltro molto esiguo, che in essa operava. Per cui in pochi anni l’Ematologia Catanese diven ne punto di riferimento per malati medici di un vasto bacino quale è quello di tutta la Sicilia Orientale.
Questa sua caratteristica anche di polo geografi-co assistenzia le della regione ha reso necessario che l’Ematologia si occupasse sul piano della ricerca, della diagnosti ca e quindi dell’assistenza, di tutte le branche i cui l’ematologia stes sa si articola: dalla ta-lassemia, cui la Sicilia ha pagato e paga un triste tri-buto, alle malattie emorragiche e trombotiche, alle malattie neo plastiche del sangue quali le leu cemie e i linfomi.
Con la creazione dell’Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele, Ferrarotto, Santo Bambino” l’E-matologia ha un colpo d’ala. Tre, quattro decenni fa di leucemia acuta si soccombeva nello spazio di po-chi mesi, oggi molti malati raggiungono remissioni di malat tia di lunga durata e molti sono quelli stabil-mente guariti. È questa la misura del progresso che la scienza ha compiuto e che è prin cipalmente legato alle nuove co noscenze sulla biologia dei tumo ri che ci hanno fornito la chiave di lettura del processo di trasforma zione neoplastica dandoci criteri e mezzi di diagnosi sempre più sofisticati e accurati. Nel contesto di questa car rellata storica sull’Ema-tologia di Catania si inserisce in maniera determinante la Fon.Ca.Ne.Sa. che nasce nel 1986 e muove i primi pas si a stretto contatto con l’Istituto di Ema-tologia di cui segue la pro gressiva crescita, affian-candosi nel sostegno dell’attività di ricerca. Vengono così istituite bor se di studio per l’Italia e per l’este-ro assegnate a giovani meritevoli e promettenti i cui programmi di studio sono sempre stati vaglia ti dal comitato tecnico scientifico della Fondazione che ho avuto l’onore di presiedere.
Un fiore all’occhiello dell’attività della Fon.Ca.Ne.Sa. è senz’altro rappre-sentato dalla istituzione del “Premio di Laurea “San-tella Massimino” frutto di una conven zione siglata nel 1996 fra il Rettore pro-tempore dell’Università di Catania e il presidente pro-tempore della Fonda-zione.
Questo costituisce per i giova ni non solo un riconoscimento di un curriculum universitario ma an che un importante incentivo per continuare gli studi oggetto della tesi di laurea ed accostarsi alla ri cerca. Rimanendo nell’ambito delle attività di solida-rietà perseguite dall Fon.Ca.Ne.Sa., va menzionata l’Istituzione delle case di accoglienza “Casa San-tella” dedicate sia ai parenti dei ricoverati, sia ai pazienti stessi che devono eseguire importanti che-mioterapie che durano più giorni ed ai quali viene evitato il viaggio giornaliero o i costi di alloggio a Catania.
Ad oggi possiamo annoverare un ulterio-re traguardo raggiunto dalla Fon.Ca.Ne.Sa. ovvero la realizzazione di una nuova casa di accoglienza all’interno del Policlinico. Si tratta di un immobile concesso dall’Università degli Studi di Catania che attraverso un’opera di ristrutturazione e di amplia-mento ha portato alla realizzazione di 16 posti letto offrendo, come in tutti questi anni, sia una posizio-ne strategica e ravvicinata a tutti i vari reparti della struttura sanitaria sia l’armonia ed il calore di una casa che da sempre la Fondazione ha voluto garantire con eccellenza.
Rosario Giustolisi
Ordinario di Ematologia f.r., Università degli Studi di Catania