Si è svolto Sabato 04 dicembre u.s. presso il Policlinico di Catania presso l’ Aula Cast pad. 8 piano 0 la terza edizione del convegno “ l’ematologia incontra i pazienti: malattie linfoproliferative.
Da quando quel grande canale di informazione che è il WWW è alla portata di tutti,le notizie, anche di altissimo livello scientifico raggiungono rapidamente praticamente tutti, almeno nel mondo occidentale. Un progresso straordinario rispetto a quando dovevano passare decenni perché una certa acquisizione della scienza si facesse spazio nell’opinione pubblica. E però la globalizzazione della comunicazione ha i suoi lati negativi. Tutti, democraticamente, possono prendere la parola, dire che la terra è piatta e simili balordaggini. L’opinione pubblica è frastornata e si fida del passaparola e soprattutto di chi strilla più degli altri. Inutile fare esempi a proposito del Covid perché li conoscono tutti. Li faremo su altri aspetti del sapere e della pratica medica che non a tutti sono chiari. Negli ultimi decenni i linfomi e le altre malattie del sangue (che un tempo erano quasi sempre incurabili e portavano al decesso), sono curabili. Lo studio paziente da parte degli specialisti e la prontezza con cui sono state estese le osservazioni su migliaia di pazienti, hanno permesso praticamente di sconfiggere quelle malattie che una volta mietevano vite umane.
Nella nostra città per iniziativa della signora Agata Rosaria Rosalba Massimino (la cui figlia Santella, promettente studentessa universitaria di medicina le era stata rapita da un linfoma allora incurabile) prese una decisione fattiva e salutare: creò e finanziò generosamente la Foncanesa (Fondazione per lo studio delle patologie del sangue) creando borse di studio per le più rinomate università del mondo, organizzando ogni genere di iniziative per fare comprendere all’opinione pubblica l’importanza degli studi preventivi. Al suo proposito hanno aderito maestri della scienza e giovani pieni di talento,e anche imprenditori che sapevano che l’economia da sola non porta da nessuna parte, se non si accompagna a una civiltà che assegni agli studiosi gli strumenti di cui hanno bisogno. Di più. Siccome spesso le famiglie dei pazienti, oltre all’angoscia di non sapere come si concluderà la loro vicenda avevano il gravissimo onere di sostenere spese nei “viaggi della speranza” nelle capitali, italiane o straniere, della scienza medica, la Foncanesa si è occupata anche delle famiglie creando per loro “Casa Santella” dove si accolgono i pazienti con i familiari che ne hanno bisogno. Sono stati decine di migliaia.
Tutto questo è stato finanziato (i denari non bastano mai) con serate di beneficenza, con lotterie, con borse di studio che hanno messo in moto una attività sempre più avanzata nel campo degli studi e contemporaneamente hanno messo un freno alla letalità delle patologie. Oggi praticamente non si muore più per le malattie del sangue. Tutto questo è conosciuto dai nostri lettori ai quali puntualmente abbiamo fornito notizie sulle iniziative Foncanesa, indicando le personalità –della scienza, della cultura, della economia, della pubblica amministrazione- che hanno collaborato fattivamente.
Nei giorni scorsi c’è stato un importante incontro presso la clinica universitaria dell’ospedale "G.Rodolico-San Marco" Policlinico di Catania. I saluti iniziali sono stati espressi da Rosalba Massimino come presidente della Foncanesa. Le relazioni scientifiche sono state tenute dai luminari della materia. L’emerito prof. Rosario Giustolisi ( maestro praticamente di tutti gli ematologi della nostra università), ha ribadito il concetto che Google non basta per trasformare in medici quelli che leggono le notiziole sul pc. Anzi arreca danni talora irreparabili quando l’onda emotiva coinvolge le masse. Gli interventi scientifici sono stati moderati dal prof. Francesco Di Raimondo, direttore della divisione clinicizzata di ematologia dell’Università di Catania. La prof. Giovanna Motta ha sottolineato che non tutti i linfomi sono uguali; che accanto a quelli lenti ce ne sono altri assai aggressivi e che dunque è fondamentale una diagnosi precisa della loro natura per poterne debellare gli effetti; la dott. Laura Caruso si è occupata dei farmaci distinguendone le caratteristiche: oggi ne esiste una vasta gamma ed è fondamentale scegliere quello più adatto per debellare le singole patologie. La dott. Annalisa Chiarenza si è soffermata sulle diverse caratteristiche dei farmaci, che vanno dosati con precisi criteri scientifici e non per sentito dire come fanno tanti ignoranti che strillano per le strade o sul web.
Nei giorni scorsi c’è stato un importante incontro presso la clinica universitaria dell’ospedale "G.Rodolico-San Marco" Policlinico di Catania. I saluti iniziali sono stati espressi da Rosalba Massimino come presidente della Foncanesa. Le relazioni scientifiche sono state tenute dai luminari della materia. L’emerito prof. Rosario Giustolisi ( maestro praticamente di tutti gli ematologi della nostra università), ha ribadito il concetto che Google non basta per trasformare in medici quelli che leggono le notiziole sul pc. Anzi arreca danni talora irreparabili quando l’onda emotiva coinvolge le masse. Gli interventi scientifici sono stati moderati dal prof. Francesco Di Raimondo, direttore della divisione clinicizzata di ematologia dell’Università di Catania. La prof. Giovanna Motta ha sottolineato che non tutti i linfomi sono uguali; che accanto a quelli lenti ce ne sono altri assai aggressivi e che dunque è fondamentale una diagnosi precisa della loro natura per poterne debellare gli effetti; la dott. Laura Caruso si è occupata dei farmaci distinguendone le caratteristiche: oggi ne esiste una vasta gamma ed è fondamentale scegliere quello più adatto per debellare le singole patologie. La dott. Annalisa Chiarenza si è soffermata sulle diverse caratteristiche dei farmaci, che vanno dosati con precisi criteri scientifici e non per sentito dire come fanno tanti ignoranti che strillano per le strade o sul web.
Insomma i linfomi del sangue oggi sono curabili, e speriamo che presto lo siano anche le aggressioni virali che angustiano il mondo. E siccome nel corpo sano si associa la mente sana, il maestro Fabio Raciti applauditissimo alla guida della sua Orchestra da Camera Catanese, con gli artistici interventi canori dei soprani Marzia Catania e Nicole Santonocito e con la calda vocalità baritonale di Samuele Barbagallo hanno proposto un applaudito programma di musiche classiche e natalizie.
Quando la scienza si accompagna all’arte le difficoltà si possono superare.