Dottor Giuseppe Calaciura
Umanizzazione, in una parola si possono condensare sentimenti così diversi tra loro che sarebbe impossibile elencarli tutti senza dimenticarne qualcuno. Il senso del rispetto, la solidarietà e la cura verso chi soffre di certo sono gli aspetti principali quando si affronta questo argomento.
Da un punto di vista professionale ed esistenziale l’obiettivo di garantire le giuste e doverose proporzioni di umanità nella pratica clinica e nell’organizzazione sanitaria è un’ispirazione a cui ogni medico ambisce e il desiderio è quello di poterle compiere quotidianamente. Potrebbe sembrare retorico parlare di umanizzazione delle cure, come se potesse esistere una medicina non umana: ma l'umanizzazione è presupposto stesso della medicina in quanto cura e attenzione nei confronti del malato. Davanti ad un uomo che soffre, spesso anche disorientato dalle pratiche burocratiche, dalla paura di dover affrontare una malattia difficile, frenato dal timore di sentire la diagnosi o più semplicemente dalla paura di non comprendere la risposta, spesso il medico ha bisogno del sostegno di volontari che con parole e gesti lo agevolino a creare una relazione con il paziente e a costruire un solido rapporto di fiducia, senza la quale il medico non potrebbe mai operare. Solo seguendo la strada della cooperazione, dunque, si potrà essere in grado di costruire un nuovo profilo del sistema sanitario che risponda ai bisogni del paziente, che sia un servizio alla persona e allo stesso tempo possa offrire un nuovo senso al nostro lavoro, supportando le scelte cliniche ed organizzative attraverso la cultura dei valori e la grande tradizione morale delle professioni di aiuto e del volontariato.
La qualità che si cerca nei progetti di umanizzazione non è solo quella medica, ma coinvolge una sfera molto più ampia come quella portata avanti dal 1986 a Catania dall’associazione Fon.ca.ne.sa., la fondazione catanese per lo studio e la cura delle malattie neoplastiche del sangue, fondata nel ricordo di Santella Massimino dai genitori a supporto sia della ricerca e della formazione scientifica dell’Istituto di Ematologia dell’Università di Catania, Ospedale “Ferrarotto”, sia per garantire assistenza e solidarietà ai malati e ai loro familiari: aspetto non secondario nella cura dei pazienti che con i loro cari possono affrontare in modo meno doloroso cure lunghe e spesso difficili, e talvolta purtroppo dolorose.
E’ evidente che la ricerca scientifica ricopre un’importanza fondamentale in molti campi, soprattutto in quello medico, ma grazie al lavoro delle associazioni, questa nel tempo è cambiata e per certi aspetti anche migliorata. Le associazioni oggi organizzano convegni e riunioni anche di spessore internazionale che escono fuori dall’ambito strettamente medico, mettendo a confronto i dottori e le loro esperienze scientifiche, condividendone il percorso con gli stessi malati. Aspetto non secondario è la capacità che alcune associazioni si sono guadagnate con la trasparenza delle azioni di influire nelle priorità della ricerca bio-medica realizzando in alcuni casi un patrimonio comune di banche dati al quale qualunque ricercatore può attingere, e spesso finanziando autonomamente gli studi ritenuti più importanti.
Ammirevoli tutte le iniziative realizzate sinora dall’associazione Fon.ca.ne.sa, così come lo saranno di certo quelle a venire. Oltre al conferimento di borse di studio per l’Italia e l’estero a giovani ematologi e ai progetti di ricerca attualmente in corso è già un traguardo che i malati di leucemia possano beneficiare delle cure necessarie nella loro città, in strutture valide e con dottori altamente qualificati. Un merito enorme considerato che ogni tassello del programma dell’associazione è frutto di notevoli sforzi individuali e collettivi mirati all’ attività di reperimento fondi, come l’annuale lotteria di beneficenza cui l’Asp Catania si pregia di collaborare.
Certo molta strada è stata fatta ma altrettanta se ne deve percorrere: esistono norme e ostacoli da superare. Sconfiggere patologie genetiche o malattie incurabili è il sogno di ogni ricercatore. Realizzare il concetto di umanizzazione deve diventare un obiettivo per tutti.
Giuseppe Calaciura
Direttore generale Asp Catania